Alessia Polizzi
Laurea in Conservazione e restasuro dei beni culturali - Guida turisticaMi chiamo Alessia e sono guida turistica di Palermo in italiano e spagnolo, autorizzata per tutta la Sicilia. Sono anche una restauratrice laureata e da anni mi occupo di restauro e recupero del patrimonio storico artistico lavorando sia in Italia sia all’estero. Negli anni questa mia passione per i Beni Culturali si è negli anni unita ad un curioso interesse per il turismo e il mio territorio e pertanto ho deciso di abilitarmi anche guida turistica!
Il lavoro di guida turistica unisce quasi tutte le mie passioni: la storia, l’arte, il restauro, la scienza, l’architettura, la letteratura e i viaggi; è inoltre un modo perfetto per incontrare e conoscere persone appartenenti a culture e ambiti professionali diversi condividendo con loro i miei studi e il mio interesse per la Sicilia, terra di cultura millenaria e centro del Mediterraneo sin dai tempi più antichi….
Ovunque vogliate andare e qualsiasi cosa vogliate fare (immergervi nella natura spettacolare, visitare musei e monumenti storici, scoprire la città e i paesi dell’entroterra siculo, degustare i prodotti tipici della nostra enogastronomia locale), costruirò il vostro itinerario su misura regalandovi emozioni che renderanno il vostro soggiorno in Sicilia davvero indimenticabile!
Address Info
- Conoscenza di più lingue
- Gite scolastiche
- Programmi personalizzati
- English
- Spanish
- French
- Italian
In un’epoca storica in cui al dominio dei viceré spagnoli si aggiunge il vasto potere della Chiesa, sorgono a Palermo non soltanto eleganti palazzi aristocratici con splendidi saloni affrescati, ma anche strade, piazze, chiese e oratori, scrigni di meravigliosi tesori dove al bianco candore delle sculture spesso si accompagna il sontuoso apparato decorativo in marmi colorati delle pareti.
Passeggiando per Palermo, scoprirete lo stravagante” Barocco Fiorito” delle chiese palermitane ma anche la sontuosa decorazione di antiche dimore storiche, oggi proprietà di nobili privati o veri e propri palazzi museo.
Il percorso terminerà all’interno di uno degli splendidi palazzi nobiliari di Palermo con una raffinata degustazione di prodotti tipici e vini siciliani.
Scopri Palermo e il fascino del suo Barocco!
Luoghi di interesse
Piazza Marina con Museo di Palazzo Mirto, Oratorio di San Lorenzo, Chiesa di Santa Caterina, Mercato di Ballaró.
Lingua: Italiano, Inglese - Francese, Spagnolo
Numero di persone: min 2 pax
In un’epoca storica in cui al dominio dei viceré spagnoli si aggiunge il vasto potere della Chiesa, sorgono a Palermo non soltanto eleganti palazzi aristocratici con splendidi saloni affrescati, ma anche strade, piazze, chiese e oratori, scrigni di meravigliosi tesori dove al bianco candore delle sculture spesso si accompagna il sontuoso apparato decorativo in marmi colorati delle pareti.
Passeggiando per Palermo, scoprirete lo stravagante” Barocco Fiorito” delle chiese palermitane ma anche la sontuosa decorazione di antiche dimore storiche, oggi proprietà di nobili privati o veri e propri palazzi museo.
Il percorso terminerà all’interno di uno degli splendidi palazzi nobiliari di Palermo con una raffinata degustazione di prodotti tipici e vini siciliani.
Scopri Palermo e il fascino del suo Barocco!
Luoghi di interesse
Piazza Marina con Museo di Palazzo Mirto, Oratorio di San Lorenzo, Chiesa di Santa Caterina, Mercato di Ballaró.
Lingua: Italiano, Inglese - Francese, Spagnolo
All’intento di creare un “paesaggio ideale”, un paradiso, risponde la realizzazione del “Parco” con sollazzi e selve della casa reale normanna. All’interno di questo territorio abbondante di acque, luogo di grande fertilità, la “Conca d’Oro (la Piana di Palermo), i sovrani normanni realizzeranno luoghi di delizia con giardini incantevoli, padiglioni isolati, piscine, ruscelli artificiali la cui origine si riallaccia alla tradizione romana e successivamente araba.
L’itinerario quì proposto vi porterà quindi alla scoperta di alcuni di questi luoghi incantati costruiti nel grande parco extraurbano della dinastia normanna.
Lingua: Italiano - Inglese - Francese - Spagnolo
Numero di persone: Da 2 a 20 max
Muovendoci per le cittá di Palermo, Monreale avremo modo di visitare cattedrali, chiese e palazzi risultato di una politica di tolleranza religiosa e culturale che i re normanni, Ruggero II, Guglielmo I e Guglielmo II perseguirono con grande interesse, sin dal loro arrivo in Sicilia. Attraverso la nostra accurata descrizione vi racconteremo dello straordinario incontro tra civiltá e religioni differenti: la latino-cristiana degli Altavilla, l’arabo-fatimida (evidente soprattutto in campo architettonico) e quella greco -bizantina (presente nelle decorazioni musive). Ci troviamo di fronte al piú alto esempio di eclettismo stilistico raggiunto in Sicilia nell’ XI secolo. Durante la nostra passeggiata visiteremo scopriremo pertanto tutti quegli edifici che, insieme, costituiscono un ciclo compiuto e rappresentativo dell’arte istituzionale del periodo normanno, espressione di una vera e propria “Arte regia” con spiccato carattere di originalità e di qualitá artistica.
Si tratta di monumenti di straordinaria bellezza, espressioni della felice convivenza di culture diverse che nel XII secolo ha generato uno stile architettonico originale in cui sono mirabilmente fusi elementi bizantini, islamici e normanni. Rimarrete affascinati dagli splendidi mosaici dorati della Chiesa della Martorana e della Cappella Palatina, dalle pittoresche cupole rosse della Chiesa di S.Cataldo e dalla sfarzosa decorazione araba della Cattedrale con le sue guglie, torri e cupole. Durante l’itinerario visiterete il più antico mercato di Palermo, Ballarò, caratterizzato da una allegra atmosfera e resterete estasiati dai profumi e dai colori della frutta e della verdura che riempiono le assolate bancarelle dei venditori.
NB: a richiesta l’itinerario Unesco potrá essere integrato anche dalla visita della cittadina di Cefalú dove si trova la splendida Cattedrale Arabo-Normanna, costruita sotto il regno di Ruggero II.
Luoghi di interesse:
Palazzo Reale dei Normanni con Cappella Palatina, San Giovanni degli Eremiti, Cattedrale di Palermo, Chiese di Santa Maria dell’Ammiraglio e di San Cataldo, Duomo di Monreale e Chiostro Benedettino.
Sono esclusi i costi d’ingresso a musei e chiese e il servizio transfer
Lingua: Italiano - Francese - Spagnolo
Numero di persone: min 2 pax
Muovendoci per le cittá di Palermo, Monreale avremo modo di visitare cattedrali, chiese e palazzi risultato di una politica di tolleranza religiosa e culturale che i re normanni, Ruggero II, Guglielmo I e Guglielmo II perseguirono con grande interesse, sin dal loro arrivo in Sicilia. Attraverso la nostra accurata descrizione vi racconteremo dello straordinario incontro tra civiltá e religioni differenti: la latino-cristiana degli Altavilla, l’arabo-fatimida (evidente soprattutto in campo architettonico) e quella greco -bizantina (presente nelle decorazioni musive). Ci troviamo di fronte al piú alto esempio di eclettismo stilistico raggiunto in Sicilia nell’ XI secolo. Durante la nostra passeggiata visiteremo scopriremo pertanto tutti quegli edifici che, insieme, costituiscono un ciclo compiuto e rappresentativo dell’arte istituzionale del periodo normanno, espressione di una vera e propria “Arte regia” con spiccato carattere di originalità e di qualitá artistica.
Si tratta di monumenti di straordinaria bellezza, espressioni della felice convivenza di culture diverse che nel XII secolo ha generato uno stile architettonico originale in cui sono mirabilmente fusi elementi bizantini, islamici e normanni. Rimarrete affascinati dagli splendidi mosaici dorati della Chiesa della Martorana e della Cappella Palatina, dalle pittoresche cupole rosse della Chiesa di S.Cataldo e dalla sfarzosa decorazione araba della Cattedrale con le sue guglie, torri e cupole. Durante l’itinerario visiterete il più antico mercato di Palermo, Ballarò, caratterizzato da una allegra atmosfera e resterete estasiati dai profumi e dai colori della frutta e della verdura che riempiono le assolate bancarelle dei venditori.
NB: a richiesta l’itinerario Unesco potrá essere integrato anche dalla visita della cittadina di Cefalú dove si trova la splendida Cattedrale Arabo-Normanna, costruita sotto il regno di Ruggero II.
Luoghi di interesse:
Palazzo Reale dei Normanni con Cappella Palatina, San Giovanni degli Eremiti, Cattedrale di Palermo, Chiese di Santa Maria dell’Ammiraglio e di San Cataldo, Duomo di Monreale e Chiostro Benedettino.
Sono esclusi i costi d’ingresso a musei e chiese e il servizio transfer
Lingua: Italiano - Francese - Spagnolo
Numero di persone: min 2 pax
Dal 1997 l’intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità redatta dall’UNESCO. È considerata un’ambita metaturistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l’isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo.
La nascita della polis agrigentina è legata allo sviluppo della polis Geloa: la città, infatti, fu fondata nel 581 a.C. da alcuni abitanti di Gela, originari delle isole di Rodi e di Creta, col nome di Ἀκράγας (Akragas), dall’omonimo fiume che bagna il territorio. Fu una delle principali città del mondo antico, centro urbano importante sia economicamente che politicamente.
L’insediamento fu protetto nel VI secolo da un sistema difensivo, consistente in un circuito di mura che sfruttava le caratteristiche topografiche del luogo, costituito dal pianoro su fianco di colline che dominavano il litorale e di cui la “Valle dei Templi” occupava il margine sud e non costituiva l’acropoli, localizzata invece più a monte, in corrispondenza del nucleo medievale dell’attuale città.
L’espansionismo militare di Akragas ebbe particolare impulso al tempo del tiranno Terone (488-473 a.C.) e della vittoria sui Cartaginesi. Seguì un periodo di rivalità con Siracusa. I grandi templi, costruiti nel V secolo, testimoniano comunque la prosperità della città.
Dopo il saccheggio da parte dei Cartaginesi, nel 406 a.C., seguì un periodo di decadenza della città, che comunque fu ricostruita. Dal 262 a.C. Agrigento entrò nel dominio romano, restando tuttavia una città importante. A partire dal VII secolo la città si impoverì e si spopolò ed il centro urbano si ridusse alla sola collina dell’acropoli, venendo così abbandonate sia l’area urbana, che la zona dei templi.
Non perdetevi la possibilitá di realizzare un tour per la Valle dei Templi con una guida turistica autorizzata!
Itinerario
La visita del Parco archeologico inizia idealmene dalla cima della Rupe Atenea dove si ergeva un Santuario di Zeus Atabyrios e di AthenaLindia, divinità protettrici importate da Rodi.
Sull’estremità orientale della Rupe, sopra il cimitero di Bonamorone, si trovano: il Tempio di Demetra, inglobato nella chiesetta medioevale di San Biagio, il Santuario rupestre di Demetra e di Persefone, legato al culto dell’ acque sgorgante da due cavità naturali; resti delle fortificazioni greche (porta I col vicino baluardo a tenaglia e la porta II o Porta Gela da cui si diramava la strada per Gela). Scendendo ancora, lungo la Via Panoramica dei Templi, s’incontra uno dei parcheggi della Valle dei Templi, la biglietteria e il Tempio di Giunone, databile intorno al 460 a.C.
Lasciato il tempio, si percorre a piedi la Via Sacra, una strada moderna che taglia da est verso ovest la Collina dei Templi. A sinistra, resti delle mure greche e arcosoli bizantini che testimoniano l’uso cimiteriale della zona alla fine dell’età pagana. Più avanti l’ Antiquarium di Agrigento paleocristiana e il Tempio della Concordia, tra i meglio conservati del mondo greco insieme al Tempio di Era a Paestum e Tempio di Hephaistos o Teseion a Atene. L’ armonia delle proporzioni e la bellezza delle forme ne fanno uno dei capolavori dello stile dorico.
Proseguendo, si vedono, sulla destra, un gruppo di tombe sub divo che fanno parte della necropoli paleocristiana; a sinistra, nel giardino di Villa Aurea, una zona sepolcrale ipogea (catacombe o grotte di Fragapane).
Dopo la Villa Aurea, ultima dimora del compianto capitano e mecenate inglese Alexander Hardcastle, ecco il Tempio di Ercole (Eracle), il più antico dei templi agrigentini.
Attraverso l’ingresso Hardcastle, si entra nell’area del colossale Tempio di Zeus o Giove olimpico, tra i più grandi del mondo greco. Costruito dopo la vittoria riportata nel 480 a.C. a Imera, presentava tra le pseudocolonne delle statue di giganti telamoni. Nell’ area sottostante, il Santuario delle Divinità Ctonie (Demetra e Persefone) che al centro presenta quattro colonne con sovrapposta trabeazione, ricomposte nel XIX sec. conosciute come Tempio di Castore e Polluce. A nord, il giardino della Kolymbetra, agrumeto gestito dal FAI. Proseguendo in direzione di Villaseta, da un viottolo a destra si giunge al Tempio di Vulcano o Efesto di cui rimangono il basamento e due colonne.
Tornando verso la porta Aurea e risalendo verso la città moderna, arriviamo al poggetto di San Nicola dove anticamente era l’Agorà superiore, dominato dall’ omonima chiesa gotico cistersense. Dietro la chiesa di San Nicola, sui resti del monastero cistersense, è stato costruito il Museo Archeologico regionale con diciannove sale espositive. Da non perdere la collezione vascolare, il telamone e il famoso Efebo di Agrigento.
Luoghi di interesse
Rupe Atenea: Santuario di Zeus Atabirios e Atena Lindia; Chiesetta di San Biagio; Collina dei Templi: Tempio di Giunione, Tempio della Concordia, Catacombe paleocristiane e Grotta Fragapane, Tempio di Ercole, Tempio di Zeus, Santuario Divinità Ctonie, Tempio di Castore e Polluce.
A richiesta: Giardino della Kolymbetra con Tempio di Efesto; Museo Archeologico di Agrigento
Sono esclusi i costi d’ingresso all’area archeologica e il servizio tranfer
Dal 1997 l’intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità redatta dall’UNESCO. È considerata un’ambita metaturistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l’isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo.
Storia
La nascita della polis agrigentina è legata allo sviluppo della polis Geloa: la città, infatti, fu fondata nel 581 a.C. da alcuni abitanti di Gela, originari delle isole di Rodi e di Creta, col nome di Ἀκράγας (Akragas), dall’omonimo fiume che bagna il territorio. Fu una delle principali città del mondo antico, centro urbano importante sia economicamente che politicamente.
L’insediamento fu protetto nel VI secolo da un sistema difensivo, consistente in un circuito di mura che sfruttava le caratteristiche topografiche del luogo, costituito dal pianoro su fianco di colline che dominavano il litorale e di cui la “Valle dei Templi” occupava il margine sud e non costituiva l’acropoli, localizzata invece più a monte, in corrispondenza del nucleo medievale dell’attuale città.
L’espansionismo militare di Akragas ebbe particolare impulso al tempo del tiranno Terone (488-473 a.C.) e della vittoria sui Cartaginesi. Seguì un periodo di rivalità con Siracusa. I grandi templi, costruiti nel V secolo, testimoniano comunque la prosperità della città.
Dopo il saccheggio da parte dei Cartaginesi, nel 406 a.C., seguì un periodo di decadenza della città, che comunque fu ricostruita. Dal 262 a.C. Agrigento entrò nel dominio romano, restando tuttavia una città importante. A partire dal VII secolo la città si impoverì e si spopolò ed il centro urbano si ridusse alla sola collina dell’acropoli, venendo così abbandonate sia l’area urbana, che la zona dei templi.
Non perdetevi la possibilitá di realizzare un tour per la Valle dei Templi con una guida turistica autorizzata!
Itinerario
La visita del Parco archeologico inizia idealmene dalla cima della Rupe Atenea dove si ergeva un Santuario di Zeus Atabyrios e di AthenaLindia, divinità protettrici importate da Rodi.
Sull’estremità orientale della Rupe, sopra il cimitero di Bonamorone, si trovano: il Tempio di Demetra, inglobato nella chiesetta medioevale di San Biagio, il Santuario rupestre di Demetra e di Persefone, legato al culto dell’ acque sgorgante da due cavità naturali; resti delle fortificazioni greche (porta I col vicino baluardo a tenaglia e la porta II o Porta Gela da cui si diramava la strada per Gela). Scendendo ancora, lungo la Via Panoramica dei Templi, s’incontra uno dei parcheggi della Valle dei Templi, la biglietteria e il Tempio di Giunone, databile intorno al 460 a.C.
Lasciato il tempio, si percorre a piedi la Via Sacra, una strada moderna che taglia da est verso ovest la Collina dei Templi. A sinistra, resti delle mure greche e arcosoli bizantini che testimoniano l’uso cimiteriale della zona alla fine dell’età pagana. Più avanti l’ Antiquarium di Agrigento paleocristiana e il Tempio della Concordia, tra i meglio conservati del mondo greco insieme al Tempio di Era a Paestum e Tempio di Hephaistos o Teseion a Atene. L’ armonia delle proporzioni e la bellezza delle forme ne fanno uno dei capolavori dello stile dorico.
Proseguendo, si vedono, sulla destra, un gruppo di tombe sub divo che fanno parte della necropoli paleocristiana; a sinistra, nel giardino di Villa Aurea, una zona sepolcrale ipogea (catacombe o grotte di Fragapane).
Dopo la Villa Aurea, ultima dimora del compianto capitano e mecenate inglese Alexander Hardcastle, ecco il Tempio di Ercole (Eracle), il più antico dei templi agrigentini.
Attraverso l’ingresso Hardcastle, si entra nell’area del colossale Tempio di Zeus o Giove olimpico, tra i più grandi del mondo greco. Costruito dopo la vittoria riportata nel 480 a.C. a Imera, presentava tra le pseudocolonne delle statue di giganti telamoni. Nell’ area sottostante, il Santuario delle Divinità Ctonie (Demetra e Persefone) che al centro presenta quattro colonne con sovrapposta trabeazione, ricomposte nel XIX sec. conosciute come Tempio di Castore e Polluce. A nord, il giardino della Kolymbetra, agrumeto gestito dal FAI. Proseguendo in direzione di Villaseta, da un viottolo a destra si giunge al Tempio di Vulcano o Efesto di cui rimangono il basamento e due colonne.
Tornando verso la porta Aurea e risalendo verso la città moderna, arriviamo al poggetto di San Nicola dove anticamente era l’Agorà superiore, dominato dall’ omonima chiesa gotico cistersense. Dietro la chiesa di San Nicola, sui resti del monastero cistersense, è stato costruito il Museo Archeologico regionale con diciannove sale espositive. Da non perdere la collezione vascolare, il telamone e il famoso Efebo di Agrigento.
Luoghi di interesse
Rupe Atenea: Santuario di Zeus Atabirios e Atena Lindia; Chiesetta di San Biagio; Collina dei Templi: Tempio di Giunione, Tempio della Concordia, Catacombe paleocristiane e Grotta Fragapane, Tempio di Ercole, Tempio di Zeus, Santuario Divinità Ctonie, Tempio di Castore e Polluce.
A richiesta: Giardino della Kolymbetra con Tempio di Efesto; Museo Archeologico di Agrigento
Sono esclusi i costi d’ingresso all’area archeologica e il servizio transfer
Lingua: Italiano - Francese - Spagnolo
Numero di persone: min 2 pax
A circa 40 km da Enna, tra splendidi boschi di eucalipti, si trova il paese di Piazza Armerina. Questa vivace cittadina è in parte medievale e in parte barocca. La Cattedrale del seicento è un pregevole esempio di architettura barocca; splendida è la cupola con finestre in stile gotico-catalano. La manifestazione del Palio dei Normanni celebra ogni anno, per due giorni in agosto, la “liberazione “della Sicilia e richiama molti visitatori. La città, l’antica Plutia, infatti, mostrò sempre un cieca devozione per Ruggero il Normanno, il vincitore dei Saraceni, al punto da essere scelta da questi come piazza d’armi delle milizie che vi si stanziarono una volta conclusa la conquista dell’intera isola.
L’attrattiva principale della città restano gli splendidi mosaici del IV secolo a Villa Romana del Casale, 5 km a sud est della città. Questa villa è la più grande e lussuosa residenza romana conosciuta in Sicilia. E’ stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dal 1997 perchè è una residenza che testimonia in modo completo non solo la vita durante l’ultimo scorcio dell’Impero Romano, ma anche il complesso sistema di relazioni economiche sociali e culturali in cui era inserita, con particolare riferimento al bacino del Mediterraneo.
La villa, una delle tante meraviglie della Sicilia Romana, è rinomata principalmente per i mosaici. Di rilevante importanza è la Grande Basilica (luogo adibito ai ricevimenti), anticipata dal Corridoio della Grande Caccia, in cui è raffigurata la cattura di animali selvatici in Africa. Fra le varie raffigurazioni la celebre “Sala delle ragazze in bikini” (in cui per la prima volta nella storia appare una donna in “due pezzi”) e la scena erotica (due amanti seminudi abbracciati).
Itinerario
I suoi splendidi mosaici pavimentali ricchi di vivacità espressiva e di alto valore artistico e narrativo, sono di straordinaria qualità ed estensione. La visita guidata del complesso è articolata in:
- ingresso principale con quartiere termale;
- grande peristilio e gli ambienti privati;
- peristilio ellittico.
Sono esclusi i costi d’ingresso a musei e chiese e il servizio tranfer da Palermo
I resti di Selinunte sono individuabili in quattro aree principali: l’Acropoli, dedicata alle “divinità poliadi” (protettrici della città), la collina orientale agli “dei celesti”, la collina della Gaggera alle “divinità ctonie” (della terra), le Necropoli.
Inizieremo con la visita della Collina Orientale dove sorgono i Templi E, F, G e dove avremo modo di ammirare lo splendido Tempio E (V sec. a. C.), in puro stile dorico, dedicato alla dea Hera (Giunone). Parzialmente ricostruito negli anni ’60, rappresenta uno degli esempi più significativi della Grecia coloniale. Quì si trovano anche le rovine del Tempio G, costruito con materiale proveniente dalle Cave di Cusa, e forse dedicato a Zeus. Proseguiremo quindi con la visita dell’Acropoli che si sviluppa lungo due arterie principali; quì si trova il Tempio C, tra i più antichi (prima metà VI sec. a.C.) e forse dedicato ad Apollo; segue il piccolo Tempio B di epoca ellenistica. Da ammirare anche i resti del Santuario di Malophoros (dedicato a Demetra dea della fertilità) e le due Necropoli principali (Manicalunga e Galera Bagliazzo). Molti dei reperti trovati negli scavi di Selinunte si trovano al Museo Archeologico Regionale di Palermo. Lasciata la splendida area archeologica si prosegue sulla provinciale, in direzione Castelvetrano.
Da non perdere assolutamente è la visita alle Cave di Cusa, site a Campobello di Mazara e parte integrante del parco archeologico di Selinunte. Si tratta della più suggestiva fabbrica naturale di materiali da costruzione d’epoca greca. In mezzo alla vegetazione affiorano dal terreno parti di gigantesche colonne rimaste in diversi stadi di lavorazione, dalle prime incisioni circolari fino ai rocchi finiti.
A richiesta è possibile visitare anche la cittadina di Castelvetrano.
Castelvetrano
Lasciate le cave, si prosegue verso Castelvetrano (famoso centro di coltivazione delle olive Nocellare del Belice) le cui origini sono legate a quelle di Selinunte. Il cuore della città è piazza Garibaldi, su cui si affaccia la Chiesa Madre (XVI sec.), nei pressi si trova la Chiesa del Purgatorio (XVII sec.) e la vicina fontana della Ninfa. La settecentesca Porta Civica, alla fine di via Garibaldi segna la fine del centro storico. Da non perdere una visita alla Chiesa della SS. Trinità di Delia e al Museo Civico Archeologico i cui pezzi forti sono: la Vergine col Bambino di F. Lauria e l’Efebo di Selinunte (V sec. a.C.), statua bronzea di rara bellezza, trovata casualmente nelle campagne mazaresi nel 1982.
Sono esclusi i costi d’ingresso all’area archeologica e il servizio transfer da Trapani o Palermo
Lingua: Italiano - Spagnolo
I resti di Selinunte sono individuabili in quattro aree principali: l’Acropoli, dedicata alle “divinità poliadi” (protettrici della città), la collina orientale agli “dei celesti”, la collina della Gaggera alle “divinità ctonie” (della terra), le Necropoli.
Inizieremo con la visita della Collina Orientale dove sorgono i Templi E, F, G e dove avremo modo di ammirare lo splendido Tempio E (V sec. a. C.), in puro stile dorico, dedicato alla dea Hera (Giunone). Parzialmente ricostruito negli anni ’60, rappresenta uno degli esempi più significativi della Grecia coloniale. Quì si trovano anche le rovine del Tempio G, costruito con materiale proveniente dalle Cave di Cusa, e forse dedicato a Zeus. Proseguiremo quindi con la visita dell’Acropoli che si sviluppa lungo due arterie principali; quì si trova il Tempio C, tra i più antichi (prima metà VI sec. a.C.) e forse dedicato ad Apollo; segue il piccolo Tempio B di epoca ellenistica. Da ammirare anche i resti del Santuario di Malophoros (dedicato a Demetra dea della fertilità) e le due Necropoli principali (Manicalunga e Galera Bagliazzo). Molti dei reperti trovati negli scavi di Selinunte si trovano al Museo Archeologico Regionale di Palermo. Lasciata la splendida area archeologica si prosegue sulla provinciale, in direzione Castelvetrano.
Da non perdere assolutamente è la visita alle Cave di Cusa, site a Campobello di Mazara e parte integrante del parco archeologico di Selinunte. Si tratta della più suggestiva fabbrica naturale di materiali da costruzione d’epoca greca. In mezzo alla vegetazione affiorano dal terreno parti di gigantesche colonne rimaste in diversi stadi di lavorazione, dalle prime incisioni circolari fino ai rocchi finiti.
A richiesta è possibile visitare anche la cittadina di Castelvetrano.
Castelvetrano
Lasciate le cave, si prosegue verso Castelvetrano (famoso centro di coltivazione delle olive Nocellare del Belice) le cui origini sono legate a quelle di Selinunte. Il cuore della città è piazza Garibaldi, su cui si affaccia la Chiesa Madre (XVI sec.), nei pressi si trova la Chiesa del Purgatorio (XVII sec.) e la vicina fontana della Ninfa. La settecentesca Porta Civica, alla fine di via Garibaldi segna la fine del centro storico. Da non perdere una visita alla Chiesa della SS. Trinità di Delia e al Museo Civico Archeologico i cui pezzi forti sono: la Vergine col Bambino di F. Lauria e l’Efebo di Selinunte (V sec. a.C.), statua bronzea di rara bellezza, trovata casualmente nelle campagne mazaresi nel 1982.
Sono esclusi i costi d’ingresso all’area archeologica e il servizio tranfer da Trapani o Palermo
Luogo: Selinunte, TP. Partenza da Palermo
Lingua: Italiano - Spagnolo
Nei secoli XIV e XV, il quartiere è stato caratterizzato da lotte politiche tra due potenti famiglie feudali: la Chiaramonte e Sclafani. Questa è stata un’epoca caratterizzata dalla costruzione di palazzi fortificati monumentali a coloro che lavorano più grandi architetti dei protagonisti di un nuovo linguaggio architettonico in cui le forme gotiche spagnole sono state integrate con un nuovo, tipicamente rinascimentale concetto spaziale.
Il prestigio e la magnificenza di Chiaramonte influenzato la cultura architettonica del XIV secolo passato alla storia con il nome di “arte Chiaramonte” forme uniche di trapianto islamica, normanna e gotica, amalgamati in un’arte esclusivamente in tutta la Sicilia.
L’itinerario comprende, quindi, la visita del simbolo monumenti del potere dei potenti famiglie feudali, stile testimonianza in voga in Sicilia tra i secoli XIV e XV.
Lingua: Italiano - Francese - Spagnolo
La Riserva, affidata in gestione al WWF, si estende su un area di quasi mille ettari includendo nella maggior parte del suo territorio proprietà private, nelle quali piccole e grandi imprese esercitano la millenaria attività della ‘coltivazione’ del sale. Le saline sono luoghi di grande fascino, creati dall’uomo a scopo industriale e commerciale ma diventati paradossalmente habitat ideale per diverse specie di animali e vegetali. Il paesaggio è affascinante e anche gli antichi edifici costruiti dall’uomo per l’industria del sale sono parti fondamentali della riserva.
La visita è un viaggio tra vasche, canali, mulini, bagli e camminando lungo gli argini, gli unici suoni percepiti appartengono alle onde del mare, al vento e ai richiami dei tanti uccelli che vivono l’ambiente. Molti visitatori sostengono che in questi luoghi si possa assistere ai tramonti più belli del mondo. Quando la luce colpisce le vasche difatti, il bianco del sale e il celeste del mare si tingono di rosso, arancione e giallo creando un’appassionante tavolozza di colori.
Luoghi di interesse
Il museo del sale: la Riserva ospita, al suo interno, anche un centro visite e il Museo del Sale che espone attrezzature tipiche dell’attività tradizionale di silicoltura e pannelli che illustrano il funzionamento delle saline e alcuni aspetti naturalistici. La vecchia casa presenta al suo interno gli strumenti tipici del mestiere del salinaro: pale, mazze, ceste, corde, carrile. Il Museo si può visitare tutto l’anno ma è bene ricordare che il ciclo del sale inizia a marzo e si conclude a settembre.
Sono esclusi i costi d’ingresso a musei e chiese e il servizio transfer da Trapani o Palermo
Luogo: Saline di Trapani e Paceco, TP
Lingua: Italiano - Francese - Spagnolo